"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto lintelligenza di saperle distinguere.
"
(Tommaso Moro)
(Oggi sull'Unità)
I fischi rivolti alle allieve della Nunziatella dai loro stessi commilitoni sono tre volte ripugnanti. Ripugnanti perché indirizzati da uomini a donne. Ripugnanti perché indirizzati da una maggioranza a una sparuta minoranza. Ripugnanti perché indirizzati a una minoranza femminile da una maggioranza di persone che dovrebbero sentirsi vincolate al senso dellonore militare se questa espressione ha ancora un senso. Ufficiali dellesercito che infieriscono contro quattro ragazze.
E se le prime due vigliaccherie possono essere colte da una sensibilità di sinistra, almeno la terza è una viltà che dovrebbe far saltare dalla sedia anche e soprattutto qualsiasi sensibilità di destra.
La questione è stata invece sbrigativamente liquidata secondo i consueti schieramenti targettizzati: femministe contro resto del mondo.
Seppure è inutile sperare che la destra italiana si riconosca nei suoi stessi valori storici, le ragazze della Nunziatella sono state presto liquidate anche da sinistra, magari sulla scorta di un retropensiero: peggio per loro che si sono andate a cacciare in un covo di fascisti, essendo forse loro stesse un po fasciste.
Per le donne in Italia siamo ancora nella fase in cui il diritto è ancora favore. (A proposito: su questo argomento, si trovano pagine interessanti su Il diritto difficile, a cura di Maria Antonietta Selvaggio, editore La Luna). Ogni istanza paritaria è irrisa, ma in cambio si offrono favori: e favori femminili si pretende di ricevere. La tentazione è forte: quote ingenti di cittadine abdicano ai loro diritti in cambio di una comparsata televisiva o della promessa di un posto in lista.
Proprio per laria che tira, a sinistra abbiamo il dovere di non liquidare tanto facilmente le ragazze della Nunziatella. Comunque la pensino loro, meritano di sapere come la pensiamo noi.
(Illustrazione di Loredana Salzano)