"Il sasso che uno stolto getta in mare, dieci saggi non sono in grado di ripescare"
(Proverbio ebraico)
La prescrizione di Eduardo De Filippo ai giovani napoletani (fujatevenne!) deve intendersi oggi estesa a tutto il territorio nazionale e motivata approfonditamente.
Abbiamo fallito, mettetevi in salvo, vi proteggo le spalle: è questa lunica desolante promessa che i padri italiani possono fare dopo che ogni meritocrazia è stata calpestata e derisa. Dopo che quella che già era la prevalenza del cretino e dellignorante, e dellarrogante è diventata una dittatura conclamata.
Assieme alla Linea della Palma di cui parlava Sciascia, è avanzata anche la linea ideale della migrazione intellettuale, quella a cui accennava Tomasi di Lampedusa per bocca del Principe di Salina: bisogna che i giovani partano presto, prima che la crosta sia formata.
Io, sommessamente, mi permetto di dissentire: meglio aspettare che i ragazzi abbiano compiuto la maggiore età, e proprio perché in questo modo una crosta si è già formata. Dopo essere cresciuti in Italia, dopo aver vissuto sulla propria pelle quel che già nelle scuole è una cocente esperienza, i giovani sono in grado di partire con uno spirito già temprato dalle avversità.
Ladolescenza vissuta nelle condizioni in cui la si vive nel nostro paese equivale, in ambito sportivo, a una preparazione atletica effettuata in altura, alle condizioni estreme.
Poi, in qualsiasi altro posto, sarà tutta discesa.