REMIX:-IL-PAESE-DEL-LASCIA-SBATTERE

L. è una giovane manager che ha fatto le sue prime esperienze lavorative all’estero. Decide di tornare in Italia e per questo manda una serie di curriculum ad aziende mirate. Nessuna risposta. Allora manda una serie di curriculum a tappeto, a ogni azienda potenzialmente interessata. Ancora nessuna risposta. Nulla di nulla.
Ciò che offende la dignità di L. non è il rifiuto, ma il rifiuto del rifiuto. Il fatto che nessuno si degni di rispondere alle sue richieste con un semplice “no grazie”. Manco una mail standard di cortese rifiuto. Solo il silenzio. E dietro quel silenzio, magari, l’immagine allegorica di questo paese: un burocrate che ridendo cestina automaticamente tutti i curriculum in arrivo.
Allo stesso modo, inutile provare a scrivere a una pubblica amministrazione per chiedere, protestare, obiettare, precisare qualsiasi cosa. Gli stessi call center pubblici e privati, che dovrebbero servire al customer care, si sono trasformati in altrettante centrali dell’elusione e del rinvio. Impossibile avere una risposta anche alla più elementare delle questioni.
È il nuovo andazzo italiano. Nessuno si prende la responsabilità di rispondere. La casa editrice evita di dare un responso anche negativo all’aspirante romanziere che ha mandato un manoscritto. Il passante nega persino uno sguardo di rifiuto al mendicante. E così via, fino all’esempio principe: l’uomo di governo che ignora le domande dei giornalisti che non siano alle sue dipendenze.
Come si fa a spiegare ad L. che, livelli di disoccupazione a parte, nessuno si degna più di compatire chi domanda qualsiasi cosa? E parliamo del minimo compatimento del copia e incolla: “Gentile signora/e, purtroppo in questo momento…”
Ci deve essere stato un momento in cui siamo diventati improvvisamente così.
(Illustrazione di Gianni Allegra)



Roberto Alajmo | 10/06/2013 | Letto [3446] volte

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