I-MA-CHE-NON-AIUTANO-A-CRESCERE

La premessa è che il dipietrismo convince sempre meno da quando lucra sulla scoperta che per avere visibilità basta spararle molto grosse un giorno sì e uno no. Che è poi la stessa tattica della Lega, all’opposto del quadro parlamentare.
Detto questo, bisogna che qualcuno fermi la deriva forcaiola che hanno preso questi ultimi giorni. È passato di fatto il concetto che Di Pietro sia il mandante dell’aggressione. È bastato dirlo un certo numero di volte, ripeterlo su tutte le reti televisive, e ormai anche l’opinione pubblica più equilibrata si è fatta convincere che sì, in effetti Di Pietro ha esagerato. L’occasione sta tornando buona per dare una spallata e mettere fuori gioco l’oppositore più tosto.
Basta rivedere la prima dichiarazione, quella che ha scatenato il putiferio e leggerla nella sua interezza. In sostanza che ha detto? Mi dispiace, ma... Su quel ma qualcuno potrebbe sindacare: poteva risparmiarselo per una questione di opportunità, visto il momento. Lo hanno fatto notare Sofri jr e Calabresi, da posizioni di civiltà.
E tuttavia il ma non giustifica il linciaggio mediatico susseguente, che è di gran lunga più grave.

(In collaborazione con http://www.gianniallegra.blogspot.com/)



Roberto Alajmo | 17/12/2009 | Letto [1738] volte

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