LA-VOCAZIONE-DEL-MINISTRO

(Dall'Unità)
Chi è nato in Sicilia è come se lo conoscesse da sempre. Il fatto che personalmente non lo conosca significa poco, perché in provincia ci si conosce anche quando non ci si conosce. I gradi di separazione sono due, tre al massimo.
Per i siciliani Angelino Alfano è una di quelle conoscenze alla lontana che improvvisamente, trascorsi un po’ di anni, ci si ritrova in posti di responsabilità. La prima reazione, a sapere che era diventato ministro, è stata: Ma chi, Angelino? È la reazione che prende quando magari un nostro compagno di scuola diventa un pezzo grosso. Angelino Alfano ha proprio la faccia del compagno di scuola un po’ così: seduto al terzo banco, senza grandi passioni, senza slanci, senza picchi e senza abissi. Di cui dapprincipio si stenta a mettere assieme faccia e cognome.
In casi del genere, i commenti dei paesani variano fra il sarcastico e l’apertamente cattivo. Il più comune è: “…E bravo Angelino!”, cui ciascuno attribuisce svariate sfumature. Ma i commenti degli ex compagni di scuola fanno poco testo: chi vorrebbe essere giudicato da qualcuno che ha visto i nostri peccati adolescenziali? L’appiattimento della prospettiva temporale fa sì che per i nostri compagni di scuola noi saremo sempre una faccia butterata dall’acne, un tipo che una volta... E giù aneddoti imbarazzanti.
Il fatto è che Alfano l’ha mantenuta, la faccia da ragazzino. L’acne forse non l’ha mai avuto, perché ha le guance lisce proprio come quelle di un bambino. E poi anche il nome al diminuitivo: Angelino. Un nome da chiamare giocando a pallone in cortile. Un nome di quelli che risuonavano nella voce di una madre affacciata alla finestra: “Angelino, torna subito a casa!” E Angelino correva.
A pensarci bene qualche ricordo in più affiora di questo nostro compagno all’apparenza così anonimo, che poi ha fatto la carriera che ha fatto: quando la madre lo chiamava, correva sempre. Quando il prof ordinava, lui obbediva. Ecco, sì, su questo tutti quelli che lo hanno conosciuto potranno concordare: sempre stato una soggetto obbediente.



Roberto Alajmo | 27/12/2009 | Letto [1943] volte

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