"Se non vai al funerale di una persona, non aspettarti che quella persona poi venga al tuo."
(Lawrence Peter 'Yogi' Berra)
(Dall'Unità)
È passata la stagione classica, e niente occupazioni scolastiche. Nessuno sembra essersene accorto, ma è un unicum: questanno è saltata la protesta studentesca. Il mondo della scuola viene tuttora animato da fermenti continui, ma è come se tutto si muovesse sotto traccia, dopo che il movimento dellOnda è andato a infrangersi su un muro di indifferenza. Da quel momento la scuola sembra essere uscita dallagenda politica nazionale.
Secondo i sedicenti esperti di comunicazione ciò che succede nel triangolo compreso fra insegnanti, studenti e genitori è un problema che ha stufato il grande pubblico. E in assenza di proteste eclatanti, non cè motivo di occuparsene. Resta da spiegare perché allora Riccardo Iacona sbanca lauditel proprio quando dedica una trasmissione alla scuola, rivelando per esempio che in Sicilia l85 % degli edifici scolastici non è in regola con le norme di abitabilità e agibilità.
E però qualcosa significa se proprio lanno scolastico 2009/10 sarà ricordato come il primo da tempo immemorabile senza quel rito anche un po stracco che era la protesta studentesca dautunno, pronta a rientrare in vista delle vacanze di Natale e poi degli scrutini. Dopo la sconfitta subita con la riforma Gelmini, il dissenso stenta a prendere corpo. La massa degli indifferenti prevale, almeno fino a quando i nodi verranno al pettine e i tagli toccheranno il portafoglio di insegnanti e genitori.
A voler essere ottimisti, però, non è detto che questanomala assenza di proteste studentesche non rappresenti un fatto positivo. In fondo loccupazione distituto in novembre era solo un tafferuglio, e qui servirebbe la rivoluzione. Era la valvola di sfogo momentanea che consentiva di rimettere la pentola a pressione sul fuoco senza il pericolo che scoppiasse.
Adesso qualcuno ha pure tappato la valvola: vediamo che succede.