L'OCCHIO-DEGLI-ALTRI

(Oggi alle 17,30 nella sede del Goethe Institut di Palermo, ai cantieri culturali della Zisa, si terrà una tavola rotonda su "Germania e Italia a confronto. Fra luoghi comuni e reali". Questo è l'inizio del mio intervento)

Pare che da qualche tempo i viaggiatori stranieri a Palermo avvertano misteriose presenze. Vedono oggetti, creature viventi, cose che sfuggono al tuo occhio di persona normale. Ma anche suoni, odori. Presenze fantasmatiche che forse sono frutto della loro fantasia. Del resto è gente che viaggia, e i viaggiatori con la fantasia sono abituati a lavorare. Siccome ormai le segnalazioni sono numerose, chi vuole può fare la prova. È un’esperienza facile. Basta che inviti un amico non siciliano a trascorrere qualche giorno in città, offrendoti di fargli da guida per un giro turistico. Capita, è capitato a tutti. Oppure assumi l’aria più rassicurante possibile e abborda una coppia di turisti, offrendoti di accompagnarli gratuitamente. Dì che lo fai per la tipica generosità delle popolazioni meridionali.
Comunque sia: tu di solito li porti a vedere la Cattedrale, Palazzo dei Normanni, San Giovanni degli Eremiti. Ce ne sono di cose da mostrare, a Palermo. Lo fai con quel genere di ritroso orgoglio tipicamente siciliano, che comprende anche una dose di amarezza: quante cose belle! E quanto poco valorizzate! Arrivi persino a dispiacerti per i cumuli di spazzatura e per la delinquenza spicciola. Un classico consiglio è: attenzione alla macchina fotografica! Occhio alla borsetta! Palermo è sempre Palermo, mai abbassare la guardia.
D’altronde tu sei cittadino informato, conosci gli angoli, i negozietti, le panellerie, i trucchetti di sopravvivenza spiccia; tutto quello che il tuo amico straniero non potrebbe mai scovare se non ci fossi tu. È fortunato ad avere una guida del posto.
E tuttavia succede sempre più spesso, ormai con frequenza allarmante, che i ruoli si capovolgano. Molte sono le cose che indichi tu a lui, ma quasi altrettante sono le cose che mostra lui a te. All’inizio accogli le sue osservazioni con sufficienza, classificandole come la classica presunzione dei parvenu: quelli che appena arrivano in un posto che non hanno mai visto, subito pretendono di aver capito tutto.
Man mano, però, ti rendi conto sempre di più che sei di fronte a una patologia seria. Il tuo amico delira. Ha come delle visioni. Ti domanda: perché ci sono tutti questi cani randagi in pieno centro? Cani? - rispondi tu - Quali cani? Ma deve trattarsi di una sindrome allucinatoria contagiosa perché, ora che te li ha fatti notare, improvvisamente li vedi anche tu. Cani. Moltissimi cani. Branchi di cani che si aggirano per le vie del centro a caccia di cibo. Ne avverti la presenza inquietante. Li vedi proprio, come attraverso gli occhi del tuo amico. E tramite il suo cervello sei portato a pensare che non ci dovrebbero essere, branchi di cani randagi nel centro di una città del Primo Mondo...
(SEGUE...)



Roberto Alajmo | 19/03/2010 | Letto [1980] volte

Clicca per stampare Clicca per stampare
< TORNA AL FORUM