COSI'-FAN-TUTTI-UN-CAZZO,-SE-PERMETTETE

Ricapitolando, allo stato attuale risulta che:
- Il dirigente di una squadra telefonava al designatore per dirgli quale arbitro assegnare alla propria squadra e quale alle squadre degli altri, quali giocatori delle future squadre avversarie ammonire perché venissero squalificati. Infine, se l’arbitro non si comportava secondo aspettative, lo chiudeva nello spogliatoio portandosi via la chiave.
- Il dirigente di un’altra squadra telefonava al designatore per lamentarsi e protestare.
In comune, c’è lo strumento adoperato (il telefono) e l’interlocutore (il designatore arbitrale). Fra i due esempi ci sarebbe un abisso di stile e contenuti, se non fosse che i giornali degli ultimi giorni riportano indistintamente le lamentele come se fossero altrettanti tentativi di corruzione, e tutti andati in porto.
È molto italiano questo tentativo di equiparare l’omicidio al furto di caramelle, nello sport come in politica. In tutte le sedi non bisogna stancarsi di ripetere con forza che “Così fan tutti” è non è solo un pretesto fuorviante ma, in molti casi, anche truffaldino.



Roberto Alajmo | 04/04/2010 | Letto [2160] volte

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