"Un maestro è come un segnale stradale. Ti indica la retta via, ma non ti ci accompagna. Nè ci va."
(Anonimo)
Ero vicino a San Vito, a casa di amici, poco oltre la tonnara.
Un pomeriggio di un sabato qualsiasi, trascorso a far chiacchiere qualsiasi, di fronte a un paesaggio qualsiasi: il golfo di Castellammare e ancora oltre, fino a Isola delle Femmine.
Eravamo rimasti tutto il tempo stravaccati, disposti con le sdraio a semicerchio a guardare quel paesaggio come qualcosa che si conosce da tempo, che piace senza richiedere alcuna attenzione particolare.
Quando il paesaggio cominciò a sparire per lasciare posto allombra della sera, qualcuno pensò di dare una svolta alla luffìa proponendo di andare a mangiare.
Cerano i favorevoli e i contrari, quindi per ottenere lunanimità passò unaltra mezzora. Quando venne il momento ci si distribuì nelle macchine che servivano. Io presi la mia e prima ancora di mettere in moto accesi la radio.
Sul primo canale cera una voce che conoscevo, la voce del giornalista Saverio Lodato. Stava dicendo:
-
Giovanni Falcone era un esempio scomodo per tutti, magistrati e no
Giovanni Falcone era un esempio.
Giovanni Falcone era.
Era.
Quasi subito dopo aver saputo il come e il quando, pensai che ero stato a fissare per tutto il pomeriggio il punto dove era avvenuto lattentato. Era una frazione del paesaggio che avevo guardato per ore senza mai vederlo veramente. E a un certo punto, precisamente alle diciassette e cinquantotto, quella frazione di paesaggio aveva avuto un sobbalzo, un sussulto praticamente invisibile dalla distanza in cui mi trovavo.
Era stata una variante durata al massimo due secondi, un pezzo di autostrada che volava via osservato alla distanza di molti chilometri.
Nessuno di noi naturalmente se ne era accorto, e i discorsi erano trascorsi uguali, prima durante e dopo quellinfinitesimale sussulto del paesaggio. E però si vede che quei due secondi li avevamo introiettati ugualmente, come una percezione subliminale.
Quei due secondi di un sabato pomeriggio qualsiasi erano entrati dentro di noi.
A volerli cercare devono essere ancora lì, conservati da qualche parte.