TROPPO-IDIOTA-PER-NON-ESSERE-ADOTTATA-DAGLI-ITALIANI

Il Mondiale di calcio è da poco cominciato e già c’è un vincitore: la vuvuzela. Quella tromba secca e lunga che produce un rumore che si colloca a metà strada fra il rutto e il ronzio.
Anche solo ascoltando una telecronaca, dai rumori di fondo, ci si può rendere conto dell’enorme scuotimento neurologico che può creare una vuvuzela. Anzi: ventimila vuvuzelas che suonano all’unisono. Letteralmente all’unisono: la vuvuzela può produrre solo una nota. Quella. Sono tutte uguali, e il suono di ciascuna si somma a quello delle altre, amplificandolo all’ennesima potenza.
È di plastica. Non ci vuole niente a suonarla. Basta soffiarci dentro. Costa pochissimo. E il risultato, in termini di rottura acustica di coglioni è inversamente proporzionale al costo. Il prodotto ideale della massificazione dei cervelli.
Scommettiamo che nella prossima stagione arriverà in tutti gli stadi italiani?



Roberto Alajmo | 12/06/2010 | Letto [1692] volte

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