"Se non vai al funerale di una persona, non aspettarti che quella persona poi venga al tuo."
(Lawrence Peter 'Yogi' Berra)
Sono rimasto molto colpito dal Siamo Tutti Intercettati pronunciato dal Presidente del Consiglio. È come se il flusso di informazioni quotidiane si fosse arrestato di botto, lasciando spazio alla riflessione. In una frazione di secondo ho immaginato sessanta milioni di italiani intercettati, ma soprattutto sessanta milioni di intercettatori. (Totale: centoventi, nientemeno. A meno che anche gli intercettatori non vengano a loro volta intercettati, e allora la cifra salirebbe ancora, e così via).
In particolare sono rimasto sgomento al pensiero del mio personale intercettatore. Perché, se tanto mi dà tanto, esisterà da qualche parte un omino con le cuffie sulla testa che sta tutto il giorno ad ascoltare le mie telefonate. E per un attimo vertiginoso ho immaginato come devessere la vita di questo signore. Più che i sensi di colpa per via dei potenziali reati di cui mi potrebbe capitare di parlare coi miei interlocutori, ha prevalso la compassione nei confronti di questomino che deve ascoltare e mettere in archivio lintera mia noiosissima vita telefonica. Con tutti i vivaci mascalzoni che gli potevano capitare, gli è toccato proprio uno che al telefono non fa altro che sparare cazzate.
A lui, anonimo angelo custode telefonico, va tutta la mia ammirata solidarietà.