"Non posso vivere con una persona che non può vivere senza di me"
(Nadine Gordimer)
Il modello leopardiano resta inarrivabile per chi si arrabatta a scrivere dopo di lui.
Questione di talento, certo: ma persino nei limiti oltre i quali lanciava il suo sguardo, Leopardi era formidabile.
La magnifica immagine della siepe nellInfinito, ad esempio:
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Il problema è che per me, altro che siepe: ciò che
da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude
è la barricata di munnizza che vedo davanti casa mia.