"La democrazia è il peggiore dei sistemi. Se escludiamo tutti gli altri, però"
(Winston Churchill)
Improvvisamente, una voce giornalistica incontrollata: Giuliano Ferrara al Giornale. Ferrara! Giuliano Ferrara!
Magari sono io che mi sono distratto, ma è vero o no che da un po non si vede più in giro Giuliano Ferrara? Il suo troppismo ha imperversato per vent'anni su tutti gli schermi, nel dibattito politico nazionale e internazionale. Memorabili le campagne a favore della morte in Iraq e della vita in Italia. Dopodiché, silenzio.
Di recente Ferrara sembra entrato in un cono dombra mediatico, se si eccettua lenclave di intelligenza destrorsa rappresentata dal Foglio, che continua a dirigere.
Forse questo è il problema: da quando intelligenza destrorsa è diventato un ossimoro, per Ferrara non esiste più uno spazio vitale. È come se i suoi metodi da squadrista culturale fossero stati mutuati da altri, molto più agguerriti di lui e dotati di nessuna cultura, per non parlare di scrupoli morali.
Per un certo periodo lui ha rappresentato per il berlusconismo quel che DAnnunzio fu per il fascismo: la salamoia che si getta via dopo che ha assolto il suo compito di insaporire la pietanza.
I Ferrara.02 sono molto più agili, stupidi, voraci ed eticamente refrattari. Adoperano la penna non più come un fioretto, ma come una mannaia. Stanno al modello originale come i Velociraptor stavano al Tirannosaurus Rex.
Chi poteva immaginare che un giorno avremmo rimpianto persino lui?