"Il comunismo è la sopraffazione dell'uomo sull'uomo. Il capitalismo, l'esatto contrario."
(storiella ex sovietica)
(Oggi sull'Unità)
Cera una volta la lite per futili motivi, quella che scoppiava tipicamente fra automobilisti, e qualche volta finiva a coltellate. La lite che scoppiava in difesa della roba e covava nel chiuso dellabitacolo, dietro lo schermo del parabrezza, prima di detonare appena i contendenti uscivano dalla macchina.
Cera una volta, appunto. Quando nella civilissima Emilia un ambulante (italiano) viene quasi ammazzato a legnate da un paio di avventori (italiani) per una piadina tiepida, e quando si tratta dellennesimo episodio di una serie del genere, significa che qualcosa sta succedendo. Una mutazione è in corso. Non è solo la percezione quantitativa: tanti casi simili nellarco di poche settimane. È proprio il concetto di futili motivi a essere oggetto di un drastico ribasso. Ultimamente in questo paese sempre più incazzato si muore per una fila non rispettata, per avere inavvertitamente investito un cane. Non è più la difesa della roba. Non cè nemmeno lo schermo del parabrezza dietro cui la violenza comincia a cuocere. È proprio unintera popolazione che picchia senza pudore, senza manco il movente di una vera provocazione. Maschi che picchiano femmine. Giovani che picchiano vecchi. Gruppi numerosi che picchiano singoli individui, in difesa del proprio presunto territorio o del proprio supposto onore. Dietro i recenti fatti di cronaca cè un incarognimento nazionale diffuso, una regressione generale di cui la violenza da strada è solo laspetto più eclatante e pittoresco.
Anche perché sempre più spesso si tratta di pestaggi fra italiani, senza nemmeno lalibi del razzismo ammesso e non concesso che il razzismo costituisca un alibi. È lItalia che si guarda allo specchio e prova ripugnanza per se stessa. LItalia che rompe a pugni lo specchio e si fa male da sola.