AUTOCERTIFICAZIONE-ANTIMAFIA

Primo esempio. A Villabate un premio dell’antimafia assegnato a Raoul Bova per la sua interpretazione del Capitano Ultimo. Consegna il riconoscimento Francesco Campanella, il capomafia del paese.
Secondo esempio. Salvatore Cuffaro riempie i muri con grandi manifesti: "La mafia fa schifo".
Terzo esempio. Il senatore Lumia, denunciato per inadempienza contrattuale da un ex collaboratore, comunica di non aver paura di nulla, neanche delle minacce mafiose che ha ricevuto in passato.
Quarto esempio. Sgarbi, sindaco di Salemi, respinge con veemenza l’accusa di infiltrazioni nella sua amministrazione ricordando di aver creato il museo della Mafia.
Quattro esempi: ma ognuno potrebbe trovarne altri.
E viene in mente Leonardo Sciascia, il suo ragionamento sulle carriere costruite sull’ostentazione dell’antimafia.
Certo: Sciascia aveva torto quando scrisse quell’articolo per il Corriere della Sera.
Sbagliati erano gli esempi: Orlando, Borsellino.
Ma soprattutto sbagliati erano i tempi: troppo prematuri.



Roberto Alajmo | 20/05/2011 | Letto [2569] volte

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