"Testa che non parla è cucuzza"
(proverbio siciliano)
Le elezioni le vincono i candidati. Su questo punto non esistono più sfumature dopinione.
Se quindi ora vincono i Pisapia, i De Magistris e gli Zedda, il discorso è destinato a cambiare quando si voterà con un sistema elettorale come quello previsto per Camera e Senato, dove i candidati vengono imposti dalle segreterie dei partiti. Difficilmente il sistema verrà cambiato in questo moncherino di legislatura che si preannuncia litigiosissimo e paralitico.
Alle nazionali ognuno ha trovato la lista del proprio partito di riferimento ostruita di volta in volta dai Calearo, De Gregorio, Binetti, Scilipoti. Menù fisso: prendere o lasciare.
Ecco il motivo che ha indotto molti a togliersi il tovagliolo, sbatterlo sul tavolo, uscire e andarsi a cercare un altro ristorante. Alcuni addirittura hanno preferito saltare il pasto.
Le primarie si sono dimostrate larma vincente, ma alle elezioni nazionali le primarie non si fanno. Il leader fa un elenco dei più asini e dei più servi: e quello è.
Se ne ricava che in questa fase è meglio frenare gli entusiasmi. Anche perché da qui a un anno fra gli eserciti che assediano la ridotta berlusconiana cè tutto il tempo di ricominciare a litigare sul sesso degli angeli e incasinare di nuovo tutto.