IL-PARADOSSO-DEI-SERVI-CHE-VOGLIONO-DIMOSTRARE-DI-NON-ESSERLO

Il povero Alberto Tedesco, non contento di essere stato miracolato dal voto trasversale che ne inibiva l’arresto, si mette a battere i piedini perché nel suo partito, il Pd, non gli vogliono abbastanza bene. E se ne va sbattendo la porta. Uffa uffa e uffa.
È chiaro: più li metti in lista sulla base di una presunzione di servilismo, più quelli si sentiranno sollevati a spezzare le catene, sciogliere le trecce e correre liberi ad abbracciare il maggiore offerente: proprio per dimostrare di non essere servi.
Bisogna dare atto ai vertici del Partito Democratico di saper prendere le distanze, a posteriori, dai propri inquisiti. Ora però si tratta di fare uno sforzo in più: cacciarli prima.
O addirittura, ma sarebbe utopia, riuscire a evitare di metterli in lista.



Roberto Alajmo | 30/07/2011 | Letto [2913] volte

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