STAVOLTA-VEDIAMO-DI-FARLA-DURARE-UN-PO'-DI-PIU'

Forse, più o meno, finora ha funzionato così.
Un elettorato mediocre produce una classe dirigente all’altezza di sé, che la rispecchia in tutti i difetti.
Lo specchio funziona, e l’elettore si riconosce nell’immagine riflessa. Tanto che alla prima occasione decide di replicare, mettendo un altro specchio di fronte al precedente.
A ogni tornata il circolo vizioso si avvita su se stesso, uno specchio si frontappone all’altro. E così via.
Per fare un esempio: un’amministrazione incapace fa straripare l’immondizia dai cassonetti; visto il degrado, nessun cittadino si preoccupa più di depositare il suo sacchetto nei luoghi e nei tempi previsti; l’amministrazione, selezionata sulla base della mediocrità, non osa applicare il rigore, e si lascia scappare di mano la situazione, che si sclerotizza e dilaga esponenzialmente.
Oppure: un elettorato ignorante esprime un sindaco ignorante, che nomina un assessore ignorante, che promuove una attività culturale deprimente, che genera un elettorato culturalmente depresso, che esprimerà un sindaco ancora più ignorante... Eccetera.
Il degrado provoca altro degrado, fisico e morale, in una spirale inarrestabile, tanto che a un certo punto diventa impossibile decidere se sia nato prima l’elettore mediocre o il politico più mediocre di lui. Più peggiora la civiltà, più peggiora il livello di rappresentanza, più peggiora la civiltà, più peggiora il livello di rappresentanza, e così via.
Come se ne esce? L’ultima volta è stato nel ’93, sulla spinta delle stragi, quando gli italiani, in preda a un latente senso di colpa, elessero una pattuglia di sindaci di impensabile efficienza.
Fu una breve stagione. Ma forse sta tornando.



Roberto Alajmo | 21/08/2011 | Letto [2592] volte

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