ASTENERSI-PERDITEMPO

Tanto più in tempo di ristrettezze, si moltiplicano i datori di lavoro gratuito.
E fin quando si tratta della presentazione di un libro, transeat. Ma a chiedere di lavorare gratis sono sempre più spesso amministratori pubblici, che confidano sull’amicizia o sulla solidarietà politica.
A parte tutte le considerazioni già fatte [LINK] , anche la più sperduta amministrazione comunale riesce a trovare i soldi per un concerto in piazza di Amedeo Minghi a ferragosto. E io chi sono? Il fratello più scemo di Amedeo Minghi?
Bisogna far presente agli artisti e soprattutto agli scrittori che si prestano a questo andazzo, che assecondando le richieste di prestazioni gratuite non fanno altro che affossare il mercato del lavoro culturale. Gettano le basi per lavorare gratis anche in futuro. Loro e tutti.
La prossima volta ci saranno ancora meno soldi e meno preavviso, e così via, fin quando per lavorare bisognerà pagare.
Ancora una volta l’insegnamento supremo viene dal magistero della Chiesa: senza soldi, messa non se ne canta.



Roberto Alajmo | 23/09/2011 | Letto [2073] volte

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