BASTA-LA-PAROLA:-INCOMPETENTE

Scoprire che il ministro italiano dell’Istruzione crede nell’esistenza di un tunnel che va dalla Svizzera all’Abruzzo provoca ilarità, certo. Desolazione, certo. Ma risulta, allo stesso tempo, pure illuminante. Getta una luce definitiva sui criteri che a suo tempo presiedettero alla formazione dell’attuale governo.
Criteri di intelligenza malvagia e sardonica, per cui ai settori più invisi alla maggioranza vennero destinate le personalità più adatte al sabotaggio. Pari Opportunità: Carfagna. Semplificazione: Calderoli. Istruzione: Gelmini, appunto. Forse Letta e Berlusconi ridevano, man mano che riempivano le caselle.
Una specie di regola del contrappasso che ora appare chiara nella sua perversa intenzione.
Un altro segnale di chiarezza, poi, è dato dal fatto che certe parole ricominciano ad apparire nuovamente utili e affilate. Dopo che l’opinione pubblica da anni si sforza di trovare le parole per definire l’indicibile grottesco del governo Berlusconi, adesso tornano utili le parole più ovvie, quelle che fino a poco tempo fa parevano limitate.
Parole come “Inadeguatezza”. Parole come “Incompetenza”. Ripetetele ad alta voce. Sentite come sono tornate a possedere un senso compiuto?
Ecco, com’è la Gelmini: inadeguata, incompetente. Non stronza, non ignorante. O forse anche. Ma ecco: basta avere stabilito una volta per tutte che si tratta di una persona incompetente per cominciare a sperare, in un futuro prossimo, di sbarazzarcene per sempre.



Roberto Alajmo | 25/09/2011 | Letto [1861] volte

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