"Mio Signore, fammi dono della castità e della continenza. Ma non subito"
(Sant'Agostino)
Perdonate quella che a prima vista potrebbe sembrare una fisima personale: il punto esclamativo.
Il punto esclamativo è una sottolineatura indebita, lammissione che le parole che hai appena adoperato non possiedono la forza che dovrebbero.
Ancora più imperdonabili sono i puntini di sospensione, lestremo rifugio di chi non ha niente da dire ma non per questo ha la minima intenzione di tacere. Dovrebbero significare il silenzio, quello che molto più efficacemente Emily Dickinson segnava con il trattino lungo, ma sono una scorciatoia per ammiccare al lettore. Una maniera per mascherare la mancanza di idee con la mancanza di parole.
Il caso più evidente sono i puntini di sospensione che preludono a una battuta di spirito. Idealmente si vuol dire: attento, preparati a ridere. Un ricatto, perché se la battuta è buona non ha bisogno di essere preannunciata.
In realtà, i tre puntini rovinano anche la battuta più divertente. E' lincantesimo del non dire: basta formulare esplicitamente la parola - o nel caso: sottintenderla coi puntini di sospensione - e ogni senso è perduto.