"Il razzismo è come il culo: puoi vedere quello degli altri, ma non il tuo"
(Ascanio Celestini)
Ogni tanto, allestero, qualcuno viene a chiederti se non hai paura che la mafia possa ucciderti per le cose che scrivi.
Pare deluso quando spieghi che una cosa è scrivere di mafia, unaltra è scrivere di antimafia. Chi se ne frega dellantimafia?
E poi un giornalista non viene mai ucciso per quello che ha scritto. Può essere ucciso per due motivi: per quello che potrebbe scrivere o per come lo ha scritto.
De Mauro probabilmente è morto per qualcosa che avrebbe potuto scrivere. Fava probabilmente per come scriveva le cose.
Il codice mafioso prevede che si muoia per questioni di forma o per questioni di sostanza. La forma, però, certe volte, è sostanza.
Libero Grassi venne ucciso non tanto per il suo rifiuto di pagare il pizzo sarebbe bastato incendiargli la fabbrica, altrimenti. Venne ucciso per la pubblicità che aveva dato alla sua rivolta antiracket. Per capovolgere lesempio che aveva dato, da positivo a negativo.
Saviano, il caso che all'estero hanno in mente, oggi rischia non per le cose che potrebbe rivelare in futuro, e nemmeno per quelle che ha già scritto. Rischia per come le ha scritte. Per la risonanza che è riuscito a ottenere.
Almeno fin quando non entri nella classifica dei più venduti, puoi continuare a vivere tranquillo.