"Se uno ha un martello, ogni cosa gli sembra un chiodo"
(Abrham Maslow)
(Da Repubblica)
Come spesso è successo anche in passato, il contagio siciliano è arrivato in continente. Possono essere contenti i rivoltosi dellIsola: hanno ottenuto quel che desideravano, ossia lattenzione del governo nazionale, grazie allinteressata mediazione di quello regionale. I siciliani, intanto, fanno i conti e scoprono che i Nuovi Vespri sono costati cinquecento milioni di danni. In sostanza, per chiedere di sbloccare leconomia della regione si è completamente bloccata leconomia della regione. Se poi cinquecento milioni sembrasse una cifra astratta, il cittadino può valutare in questi giorni se il prezzo della benzina, cavallo di battaglia della protesta, sia diminuito. No: anzi, in qualche distributore la verde ha toccato i due euro per poi stabilizzarsi grossomodo sugli stessi prezzi ante-serrata.
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Se poi vogliamo fare un ripasso di storia, si può tornare con la memoria alle manovre indipendentiste del dopoguerra, quelle che ruotavano attorno alla figura di Salvatore Giuliano. Tutto venne risolto con la liquidazione fisica del bandito e con quella politica del principale partito dopposizione, condannato a restare tale per oltre quarantacinque anni anni. A fare da garante fu allora la DC, e gli italiani si accomodarono fino al 93, quando si registrò il collasso del sistema di potere democratico cristiano, susseguente alle stragi e a tangentopoli. Nel vuoto di potere si cominciò a parlare di Sicilia Libera, un movimento di ispirazione indipendentista fondato da Tullio Cannella su diretta investitura di Leoluca Bagarella, nella speranza di raccogliere al sud un consenso equivalente a quello raccolto al nord dalla Lega di Umberto Bossi. Illuminante oggi è lelenco delle rivendicazioni di Sicilia Libera: praticamente uguale a quello avanzato adesso da Forconi e Forza DUrto. Di sicuro altrettanto generico e condivisibile, in astratto. Anche il momento di trapasso politico risulta molto simile.
Allora arrivò Berlusconi con Forza Italia a ripristinare lordine che era stato messo a repentaglio. Adesso cè la fila dei candidati per spegnere il fuoco dopo averlo alimentato, se non addirittura acceso. Aspettiamo che la protesta monti ancora un po. Arriverà presto il momento in cui italiani e siciliani, in cima al blocco o in fondo allincolonnamento, invocheranno allunanimità lintervento di un Altro Uomo Forte. Ecco: allora la Storia sarà pronta a ricominciare daccapo.