"Scrivere è sempre nascondere qualche cosa in modo che poi venga scoperto"
(Italo Calvino)
Ma cosha scritto Gunther Grass di così tremendo? Di così inumano da mobilitare persino lAccademia di Svezia, perché ritiri il premio Nobel che a suo tempo gli aveva conferito?
Se qualcuno volesse togliersi lo sfizio di documentarsi personalmente, può farlo qui [LINK] .
Per gli altri che invece si fidano, ecco una breve sintesi: niente.
Niente che non sia condivisibile da qualsiasi individuo libero da pregiudizi.
(Al massimo si può contestare la forma: perché in versi? Ma questa è una fisima personale.)
Per il resto, Grass si limita a far notare che non si può costringere lui, in quanto tedesco, al consenso acritico sulla politica di Israele. Il senso di colpa, a parte il fatto che dovrebbe riguardare i singoli individui e non le nazioni o gli eredi degli eredi, come alibi è durato abbastanza.
Ma soprattutto è durata abbastanza la sovrapposizione fra ebraismo e stato di Israele. Anzi, peggio: fra ebraismo e maggioranza di governo israeliana. Perché di questo si tratta: di una fazione di potere che pretende di essere considerata intoccabile in quanto discendente di una popolazione che ha molto sofferto.
Conosco moltissimi ebrei - a cominciare da uno che stimo molto: Moni Ovadia che sono fortemente contrari alla politica di Israele, soprattutto nei confronti dei palestinesi. Appurato questo, il ricatto morale non regge più.
Personalmente, se dovessi scegliere fra vivere in Iran o in Israele, non avrei dubbi, e vorrei abbronzarmi alla famosa luce di Gerusalemme. Ma vorrei che i paladini acritici della politica estera israeliana tenessero presente una variante del precetto evangelico: non fare agli altri quel che altri ancora hanno fatto a te.