SILLY-BUTTERFLY-EFFECT

(Da Il Mattino)
Si vede che al reverendo Terry Jones l’età non porta prudenza. E nemmeno l’abito che indossa, né l’esperienza dei precedenti disastri provocati da analoghi episodi di profanazione simbolica. Pare che stavolta il rogo del Corano sia stato una protesta contro la detenzione in Iran di un altro pastore cristiano, Youcef Nadarkhani: e chissà quanto quello avrà gradito, pensando al giovamento che un gesto del genere potrà apportare alla sua serissima condizione di condannato a morte in un paese governato senza scrupoli umanitari.
Ma è inutile portare la discussione su un piano razionale, visto che allora basterebbe citare la dozzina di morti che un precedente rogo del pastore Jones aveva causato nel nord dell’Afghanistan. Qui siamo di fronte a un’evoluzione mediaticamente avanzata del cosiddetto Effetto Farfalla, codificato dal matematico Edward Lorenz. Nel caso del reverendo Jones, una stupidaggine compiuta in Florida può scatenare un uragano al capo opposto del mondo.
Oltretutto stupidaggini del genere possono contare su un effetto moltiplicatore che i battiti d’ala di farfalla normalmente non hanno: diffuso via internet, il rogo del Corano è stato ripreso da tutti gli organi di informazione, facendo il giro del mondo nel giro di poche ore. Come se ci fosse bisogno di spargere benzina, in un momento in cui lo scontro delle opposte intolleranze è già così acceso. È di questi giorni la notizia delle stragi di cristiani perpetrate in Nigeria e Kenia, che a loro volta trovano pretesto in altri gesti di profanazione. Ovviamente non c’è paragone fra i due eventi, salvo forse uno: entrambi sono facili. Sono quel che si definisce “schiaffi all’asino”, ossia gesti che garantiscono al loro autore una soddisfazione labile e immediata, realizzata a spese di qualcuno che non c’entra niente e senza timore di ritorsioni a livello personale: l’asino schiaffeggiato di solito scalcia chi gli sta dietro, e il colpevole dello schiaffo sta sempre bene attento a tenersi fuori dalla linea di tiro.
Gli attentati nel cuore dell’Africa sono il sintomo della crisi di Al Qaeda, che colpisce rabbiosamente lì dove sa di non trovare la resistenza di qualche sistema di sicurezza. Meno grave e vile ma più stupido è il rogo del Corano, che non provoca danni diretti alle persone, ma ha l’aggravante di scatenare vendette devastanti sulle stesse fila che pretenderebbe di rappresentare. Ecco perché è un gesto molto stupido: i morti che fin d’ora è possibile prevedere come ritorsione al rogo del reverendo Jones saranno morti cristiani. Senza contare che nella lotta al terrorismo internazionale noi abbiamo la pretesa di rappresentare il bene: cerchiamo di dimostrarlo. Cristianamente, proprio: con pensieri, parole, opere, e soprattutto omissioni.



Roberto Alajmo | 02/05/2012 | Letto [3152] volte

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