NON-STA-IN-PIEDI

Oppure è strategia della tensione, ma sempre in un contesto di criminalità organizzata. Allora il riferimento non è alle bombe del ‘92 ma a quelle del ‘93. Le prime servivano a eliminare gli avversari, le seconde a spargere il terrore puro e semplice, ricavandone vantaggio nell’ambito della trattativa con lo Stato.
Ma se così fosse perché una mafia di secondo piano come quella pugliese? Perché a Brindisi? Allora furono colpite Firenze, Roma e Milano, città più risonanti. E di quale trattativa si tratta oggi, di quali vantaggi che possano compensare una tale caduta di immagine agli occhi della propria stessa popolazione di riferimento?
Da qualsiasi parte lo si volti, l’attentato di Brindisi non riesce a stare in piedi, se non come anomalia al quadrato.
L’unica sicurezza è che rispetto a vent’anni fa la società italiana è ancora più pronta a reagire in tempi rapidi, e questo è un piccolo conforto.



Roberto Alajmo | 20/05/2012 | Letto [2367] volte

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