"Quelli che la pensano come noi, appunto, sono quelli che non la pensano come noi"
(Leonardo Sciascia)
Attentato di Brindisi: quindi, effettivamente, è stato un cretino.
Detta così, nuda e cruda, pare assurdo perché siamo abituati a immaginare che dietro il male ci sia unintelligenza, un disegno, un complotto. Qualcosa che giustifichi il soccombere del bene.
Se ci fosse stata dietro la criminalità organizzata avremmo avuto la possibilità di ormeggiare la nostra indignazione a un molo protetto e affidabile. Ma così?
Consola poco rileggere Carlo Cipolla quando ammonisce che lo stupido è più pericoloso del mascalzone. È umano immaginare che la morte di una ragazzina di sedici anni abbia un senso, per quanto perverso.
In questo caso, invece, possiamo solo ammettere la sconfortante verità: si muore anche per il semplice vaneggiamento di un idiota.