"Un maestro è come un segnale stradale. Ti indica la retta via, ma non ti ci accompagna. Nè ci va."
(Anonimo)
"Non mi ricandido".
Berlusconi ha pronunciato queste tre magiche paroline.
E non è successo niente.
Prime pagine, sì, ma di taglio secondario. Nessuna reazione sostanziale da parte della concorrenza politica. Piccole scosse di assestamento nel PdL, già precedentemente terremotato. Non si registrano danni a persone o cose.
Eppure in altri tempi sarebbe venuto giù il mondo, un ammuino pazzesco. Chi era a poppa sarebbe andato a prua, chi era a babordo sarebbe andato a tribordo.
Stavolta, invece: nulla.
Un po, certo, è lassuefazione alle minchiate. Non è escluso che domani ci ripensi. O che siano stati i giornali a fraintendere quel non mi ricandido uscito dalla sua bocca.
Ma forse finalmente i giornali, e gli italiani, hanno cominciato a considerarlo uno di quei nonni un po svaporati.
Manca solo di vederlo al giardinetto, su una panchina, come lanziano di una storiella. Accanto a lui Alfano, che già da quando aveva ventanni si trucca per sembrare più vecchio e compiacere il capo.
- Lo sai, Angelino? Alla mia età corro ancora dietro alle ragazze.
- Lei è un drago, Presidente!
- Il problema è che non mi ricordo più il perché.