"Quelli che la pensano come noi, appunto, sono quelli che non la pensano come noi"
(Leonardo Sciascia)
(Da Repubblica)
Ma da quanto tempo è in carica il governo Crocetta? Limpressione è che siano stati mesi e mesi intensissimi di idee, progetti, provvedimenti drastici, svolte epocali. Quando poi si vanno a contare i giorni è sorprendente scoprire che le elezioni si sono tenute solo un mese fa. E che formalmente il governo Crocetta ancora manco esiste.
Siamo di fronte a una formidabile illusione ottica: mai in passato un governo regionale siciliano aveva ottenuto unesposizione mediatica così forte anche a livello nazionale. E, ciò che risulta più sorprendente: senza ancora esistere. Solo come proiezione di sé stesso nella dimensione della realtà virtuale.
Un po è la personalità pirotecnica di Crocetta, un po deve essere anche Klaus Davi, il consulente che gli addita la via più breve per épater la presse. Sta di fatto che lex sindaco di Gela da solo è in grado di reggere la scena sulla base di un semplice canovaccio di sketch che si susseguono a ritmo serrato: dal voto di castità (poi smentito) fino alla cacciata dei giornalisti dal tempio dellufficio stampa. Persino la presenza di tante donne al governo, considerato il contesto e le passate esperienze, appare come una felice bizzarria. Felice, ma bizzaria. Ogni nomina, ogni singola uscita sembra escogitata per richiamare lattenzione su quella che è ancora la fabbrica del governo, ossia su quel che cè al momento, ossia: su Crocetta medesimo.
Sarà interessante, quando finalmente ci saranno, assistere alle riunioni di giunta. In particolare sarà appassionante verificare linterazione fra il Franco Battiato e Antonino Zichichi, scienziato creazionista e quindi ossimoro vivente. Oppure fra lanziano Zichichi e la giovane studentessa Nelli Scilabra, cui per contrappasso è stato affidato il settore della formazione. A prima vista sembrerebbe la riedizione del Maurizio Costanzo Show allepoca doro, quando ogni sera si confrontavano più personaggi che persone, e il tutto somigliava a uno di quei circhi di un tempo, che esibivano fenomeni tipo la donna barbuta e il nano più alto del mondo. Di sicuro una cosa si può dire: il governo Crocetta sarà strano. Con tutte le ambivalenze che laggettivo comprende in sé.
Il bello è che in mezzo al gran parlare che se ne fa, su un governo regionale ancora inesistente tutti ritengono di poter avanzare un giudizio. Eppure lunica cosa certa, al momento, è che sarà difficile fare peggio del governo precedente, che pure aveva la tendenza ad arruolare assessori nel ruolo di altrettante foglie di fico.
Una sola caratteristica sembra emergere: sarà un governo del Presidente. Nel senso che la personalità di Crocetta pare destinata a prevalere sulle competenze di ogni assessore. Non perché gli assessori siano incompetenti. Tuttaltro. Piuttosto perché ogni designazione pare contraddistinta da un sovradimensionamento o sottodimensionamento. Per dire: facile prevedere che lassessore Battiato sarà poco presente, e quindi surrogato (da Crocetta). Altrettanto facile prevedere che lassessore Scilabra pagherà almeno un minimo scotto per linesperienza, e anche lei avrà bisogno di una mano daiuto (da parte di Crocetta).
Sè già scritto che la maggior forza del neo-presidente è rappresentata dal suo malocarattere. Quello che gli fa tenere botta di fronte ai partiti alleati, sottraendosi alle ingerenze di forma e di sostanza. Il discorso però vale altrettanto per i componenti del governo: magari nel repertorio mirabolante dei suoi assessori, Crocetta è destinato a trovare qualche testa dura, e quindi pane per i suoi denti.
Sarà interessante capirne qualcosa di più, quando finalmente potremo giudicare i fatti, e non le dichiarazioni a mezzo stampa.