SCOMMETTIAMO-CHE-SI-FARANNO-FREGARE?

“L’italia è il paese che amo”.
Il celebre discorso della discesa in campo di Berlusconi è del 26 gennaio 1994.
Si votò due mesi dopo: 27 e 28 marzo.
Solo due mesi, partendo da zero o quasi: alle spalle c’era solo un quindicennio di televisione commerciale che aveva provveduto a una prima frollatura dei cervelli.
Nel centrosinistra GIà si litigava per chi dovesse fare il ministro, dando per scontata la vittoria della Gioiosa Macchina da Guerra, come la chiamava Occhetto, il principe destinato a non diventare mai re.
Il clima in Italia era molto simile a quello che si respira oggi. Bersani possiede lo stesso carisma stentatello di Occhetto.
Allora il trionfalismo del Centrosinistra si squagliò nel giro di sessanta giorni.
Ora siamo a dicembre, si voterà in primavera.
Berlusconi è in pieno marasma senile, né si vede finora chi possa rimpiazzarlo nel ruolo del ciclista che sfrutta la scia dell'avversario e viene fuori allo sprint.
Ma di mesi ne mancano ancora molti più di due.



Roberto Alajmo | 04/12/2012 | Letto [3156] volte

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