ONORE-AL-COMPAGNO-OSCAR-GIANNINO

Viene quasi voglia di chiedere scusa a Oscar Giannino per averlo preso in giro [LINK] .
La storia del master e delle lauree millantate getta su di lui una luce diversa, più affascinante.
Confidando nella protezione del branco avrebbe potuto continuare a mescolarsi con i berlusconiani di complemento, invece ha deciso di tentare una strada diversa, tutta personale.
Aveva fondato un piccolo partito di persone che lo stimavano molto e lo difendevano con convinzione quando qualcuno lo accusava di vestirsi da domatore di pulci.
Ora persino Mago Zurlì infierisce, rivelando che anche la partecipazione allo Zecchino d’Oro era frutto di fantasia.
Nel suo grottesco, la vicenda assume risvolti di grandezza letteraria che nessun altro esponente politico del panorama italiano lontanamente possiede. Giannino risulta all’improvviso simpatico come Barry Lyndon sconfitto in duello dal figliastro, come Cagliostro a San Leo, come Casanova ormai stremato dalla vecchiaia.
Almeno ai miei occhi Giannino è molto più simpatico e avvincente adesso - nella sconfitta, in mezzo al ludibrio dei mediocri - che come fondatore dell’ennesimo partitino autoreferenziale.
Sempre così, in Italia: a ladri e bugiardi su larga scala viene perdonato tutto. Ma basta rubare una mela, e almeno la gogna è assicurata.



Roberto Alajmo | 22/02/2013 | Letto [1722] volte

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