"- Ma secondo lei l'onorevole X è mafioso?
- No, è cretino"
(Leonardo Sciascia)
È quasi commovente lapprensione che in questi giorni anima Silvio Berlusconi e i suoi. Forse siamo di fronte a una conversione: quello che fino a ieri era il partito dei Cazzi Propri è stato colto da improvviso senso di responsabilità nazionale.
Insiste, insistono: bisogna fare un governo di larghe intese, come hanno fatto in Germania.
Ci sono solo un paio controindicazioni.
Una è che il PdL è un partito eversivo, il cui leader carismatico - come di recente si è scoperto, leggi alla mano - non possiede i requisiti per essere eletto in parlamento.
Laltra controindicazione è questa: accettando i voti appestati del PdL, Bersani potrebbe governare per qualche mese, garantendo lennesimo salvacondotto alleversione berlusconiana. Così facendo però getterebbe le basi per la scomparsa del Partito Democratico alle prossime elezioni: il travaso di voti a favore del Movimento 5 Stelle a quel punto sarebbe sacrosanto.
Siccome una scelta del genere non avrebbe senso, basandosi sui precedenti dellautolesionismo di sinistra, cè il forte sospetto che la strada segnata sia proprio questa: governo di larghe intese.
Ecco un esempio formidabile di profezia che si autoverifica: dicendo che i partiti sono tutti uguali, i partiti diventeranno tutti uguali.