BEATA-INNOCENZA

Ok, Napolitano. Ormai, Napolitano.
Ma visto che adesso i giochi sono fatti, potreste almeno spiegare perchè non Rodotà?
La cosa irritante è che alla fine della giostra nessuno, nel Partito Democratico, ha spiegato perché Stefano Rodotà non andava bene.
A parte il profilo biografico e l’autorevolezza, tutto il cursus politico di Stefano Rodotà è avvenuto all’interno del Pd: parlamentare, eurodeputato, persino presidente del partito. Ma niente.
Quando qualche giornalista si è azzardato a chiedere a un gerarca si è beccato uno sbuffo d'insofferenza o uno di quei sorrisini che stanno a significare: “Ragazzino, ma devo spiegarti proprio tutto? Lasciami lavorare, ché non ho tempo da perdere”.
Scemi noi a pensare che l’unica colpa di Rodotà sia stata quella di essere proposto innanzi tutto da Beppe Grillo. Come se ai dirigenti del Pd sembrasse brutto cambiare consulente dopo essersi fatti dettare l’agenda politica per vent’anni da Berlusconi.
A meno che, certo, non ci sia un altro fattore, per questo inspiegato rigetto da parte di Bersani e dei consiglieri d’amministrazione del Partito: Rodotà era visto come il diavolo dall’opposizione eversiva berlusconiana, che è complementare all'inadeguatezza della dirigenza del Pd.
Non ci fosse stata la sua statura morale, sarebbe bastato questo per farne un ottimo Presidente della Repubblica.



Roberto Alajmo | 22/04/2013 | Letto [1772] volte

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