"Ogni vendetta è una ammissione di sofferenza"
(Seneca, De Ira)
Io ho un sogno.
Al culmine dellennesimo capriccetto, quando pensa di aver consolidato i sondaggi, Berlusconi si stufa di giocare al senso dello Stato, rompe le uova in mano a Letta, e cade il governo.
A quel punto Grillo si mette una mano sulla coscienza, e lo stesso fa il leader del Partito Democratico. (Ecco la prima incongruenza: chi? Quale leader? Ma si sa che i sogni sono incoerenti).
Non cè bisogno di lunghi discorsi: resta sottinteso che ognuno dei due sa di aver fatto una cazzata, e non cè bisogno di risalire a quale sia la più grossa.
Quindi si fa un governo Pd-5 Stelle. Senza insulti, senza attacchi isterici, così come era lampante fin dal giorno delle elezioni.
Almeno così il Partito Democratico dovrà ballare al ritmo di una musica meno triviale e contronatura di quella che sta ballando oggi, e Berlu è costretto a mangiarsi il cappello come Rockerduck alla fine di ogni storia.
Ma capisco che è un sogno irrealizzabile: tutto troppo ovvio.