"Quand s'eri giuin spustavi i mudand per truà i ciapp, adess che sunt vecc, sposti i ciapp per truà i mudand"
(Proverbio lombardo)
Mio nonno aveva un modo tutto suo di commentare le notizie risapute, le opinioni più banali pronunciate con gravità.
Arrivò Seneca e disse: cacca.
Era il moncherino finale di una storiella che forse lui stesso nemmeno ricordava più. Una storiella in cui i maggiori filosofi dellantichità facevano un consulto per definire la misteriosa sostanza in cui si erano imbattuti.
Questo nostro equivalente familiare dell'ormai abusato esticazzi mi è tornato in mente ascoltando la prima sentenza prodotta dal gruppo di saggi governativi incaricati di progettare le riforme.
Dopo essersi a lungo confrontati e aver sviscerato la questione, il più saggio dei saggi ha riunito la stampa nazionale ed ha solennemente espresso il seguente oracolo: in Italia ci sono troppi parlamentari.
Arrivò Seneca, per l'appunto.