"La lotta dell'uomo contro il potere č la lotta della memoria contro l'oblio
"
(Milan Kundera, Il libro del riso e dell’oblio)
Un amico che lavora nel giornalismo on line mi racconta di come ieri, fino a una certa ora del pomeriggio, era disperato: giornata moscia. Poi, improvvisamente, le agenzie hanno lanciato l’equivalente giornalistico moderno di un filone d’oro: due arresti per il film porno di Sara Tommasi.
Ossia, la possibilitŕ di mettere nello stesso titolo le parole “Sara”, “Tommasi”, “porno” piů qualche altra con funzione di spezia.
Spiega l’amico che il suo lavoro di giornalista oggi consiste in quello che definisce “Fottere l’Algoritmo”, ossia riuscire a piazzare il suo sito in cima ai risultati di Google News.
Per riuscirci, a prescindere dalla notizia e da come č scritta, bisogna adoperare nel titolo alcune parole chiave. Parole come “Tempesta”, “Tragedia”, “Giallo”, “Choc”. L’algoritmo misterioso che regola Google funziona in modo che piů č ansiogeno il titolo, piů in alto lui spinge una notizia. Se nel titolo c’č la parola “Bufera”, l’algoritmo raggiunge l’equivalente internettiano di un orgasmo.
Per dare un’idea: esattamente un minuto dopo che era stata pubblicata on line, giŕ 1200 persone avevano cliccato sulla notizia di Sara Tommasi.