"La lotta dell'uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l'oblio
"
(Milan Kundera, Il libro del riso e delloblio)
Nella recente polemica condominiale imperniata sul film di Emma Dante mi pare che ci sia qualche elemento di novità.
Non lestrapolazione di un frammento di discorso su cui si è scatenata la violenza dei commenti on line. E nemmeno laccanimento del genere Buttana Superba, Vattene da Palermo se non la Ami Abbastanza: un trattamento intensivo del genere era stato riservato a unaltra donna, Eva Riccobono, solo pochi giorni prima.
La novità che ritengo significativa è stata la difesa di Emma Dante da parte di una quota consistente di commentatori. Normalmente, quando qualcuno comincia a lanciare palle di merda, la caciara conseguente mette in fuga i commentatori più civili, che ci tengono a mantenere il decoro personale.
Stavolta no. Stavolta cè stato chi non sè tirato indietro e ha difeso una barricata che non lo riguardava personalmente, ma solo come cittadino di questa città.
Al di là di come finisca questennesima guerra pezzente cè da segnalare di buono questo: comincia a farsi strada lesistenza del diritto-dovere di contrastare pubblicamente i paladini del cosiddetto buon nome della Sicilia.
Quel genere di persone secondo cui i panni sporchi si devono lavare in casa. E che, secondo Sciascia, sono quelli che i panni sporchi tendono a non lavarli mai. Né in casa, né fuori.