"Quelli che la pensano come noi, appunto, sono quelli che non la pensano come noi"
(Leonardo Sciascia)
Quel che vale come diritto per il lettore, dovrebbe valere anche per ogni spettatore.
A cominciare dal diritto-sollievo di mollare a metą uno spettacolo che non ci prende.
Senza livore e senza sentenze capitali. Basta lasciare la sala con discrezione e dileguarsi.
Nemmeno bisogna essere drastici e giudicare la fatica che cč comunque dietro ogni messinscena. Non serve dire č brutto. Basta dire: Non č per me. Come per ogni libro esisterą un lettore capace di apprezzare, anche per gli spettacoli, ci sarą qualcuno in grado di apprezzare. Ma resta sacrosanto il diritto di poter dire: preferisco di no.
La vita č gią troppo breve, e tra il mio teatro ideale la vita vera ci deve essere una scorciatoia molto rapida.