"Morire č niente, mi spaventa di non vivere"
(Victor Hugo)
Ci sono microeventi quotidiani che provocano sbocchi sproporzionati di rabbia.
Tipo: trovare ogni mattina un depliant pubblicitario nella buca delle lettere.
Buttarlo via, e trovarne un altro uguale l'indomani mattina.
Giusto la scomoditą di scovare un posto civile dove gettarlo. Eppure, giorno dopo giorno, gią sul breve periodo tu arrivi a odiare lo sconosciuto che fisicamente ogni mattina ti mette quella cartaccia nella buca delle lettere.
Ogni giorno, una goccia di livore in pił.
Poi un giorno esci e la becchi, la persona che odi.
E' un giovane. Forse un tardivo studente. Porta uno zaino molto grosso sulle spalle, pieno di depliant. Non c'č dubbio: il colpevole č lui.
Stai per dirgli qualcosa, ma in un attimo ti balena in mente la vita di quel ragazzo, gli studi ai quali si mantiene o chissą quale straziante vicenda di ristrettezza familiare.
E non gli dici niente.
I depliant continuerai a gettarli via, sia chiaro. Ma a lui non dici niente.