"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto lintelligenza di saperle distinguere.
"
(Tommaso Moro)
Scopri che uno scrittore che hai molto amato, uno scrittore che a un certo punto ti aveva accordato la sua amicizia, non c'è più.
Non è morto, ma si è smarrito in una dimensione diversa.
La sua acutezza è finita in un labirinto di quelli da cui non si esce. Un purgatorio dei vivi che pare assurdo, per chi ha conosciuto la sua intelligenza.
Di lui - che già scriveva pochissimo, distillando le parole - da anni non si sente più parlare. Come se fosse morto, ma nemmeno. Sugli scrittori morti si organizzano convegni letterari, si mettono assieme i testi e si rilegano in forma di Meridiano Mondadori.
Su di lui, invece, è caduto il silenzio dell'imbarazzo.
L'hanno visto un giorno, nell'istituto dove vive adesso. Era in giardino, insieme agli altri. Improvvisamente è scoppiato un temporale e tutti sono scappati al riparo.
Tutti tranne lui, che è rimasto immobile, sollevando la testa per ricevere la pioggia direttamente sul viso.