"Mettiti in salvo tu, io sono spacciato. Ti copro le spalle"
(Anonimo Western)
Ci dev'essere stato un momento in cui qualcuno ha sdoganato i video delle esecuzioni per sgozzamento.
Mi devo essere distratto, perché da un momento all'altro, nelle diverse varianti, ormai cani e porci pubblicano video tremendi con la pelosa indignazione di chi spia l'orrore dal buco della serratura.
(Persino, Magdi Allam: Non guardate questo video ma conservatelo come documentazione)
L'esercizio di civiltà consiste nel resistere alla tentazione del clic e limitarsi a indignarsi senza bisogno di documentazione: ché tanto alle persone perbene dovrebbe bastare.
Ma già dai fermo immagine dei momenti precedenti all'esecuzione, la cosa più spaventosa non è la ferocia del boia, ma la docilità della vittima.
Un uomo sta per morire, sa che sta per morire, eppure mantiene un'apparente calma.
In questa calma c'è tutto il raccapriccio di una esecuzione a sangue freddo, che già in precedenza, fuori scena, ha provveduto ad annullare la personalità del condannato.
E' vivo, ma come se già fosse morto.
Per paradosso, un uomo che si rivolta per non morire mi sembrerebbe meno impressionante.