LE-FERIE-DEGLI-ALTRI

L'ultima frontiera del populismo sono le ferie degli altri.
Con lo stesso livore con cui si pubblicano gli stipendi di politici e boiardi di Stato senza distinguere nulla da nulla e nessuno da nessuno, ecco che a finire nel tritacarne sono le ferie dei potenti. Adesso, col sindaco di Roma in veste di imputato, si fa il processo alle vacanze.
A Marino, e al suo assessore Sabella, si rimprovera di non aver sentito il bisogno di rientrare nella capitale di fronte allo scalpore suscitato dal funerale di Casamonica. E quando qualcuno scende nella piazza mediatica a gridare "vergogna", subito altre mille voci si uniscono acriticamente a gridare pappagallescamente: "vergogna", aggiungendo punti esclamativi ad libitum.
Ora, non č che Roma in questo periodo sia al massimo della forma, ma a Marino cosa si rimprovera, esattamente? Di essersi preso quindici giorni di ferie ad agosto, essendo partito alla vigilia del 15.
Non mi pare il peggiore degli scandali italiani.
Ma pazienza: la demagogia č diventato il riflesso condizionato nazionale, e far ragionare i cervelli all'ammasso č tempo perso.



Roberto Alajmo | 30/08/2015 | Letto [3792] volte

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