"Un maestro è come un segnale stradale. Ti indica la retta via, ma non ti ci accompagna. Nè ci va."
(Anonimo)
In occasione di crimini bestiali come quello del ragazzo Varani, ucciso da due deficienti per vedere l'effetto che fa, spunta sempre qualcuno che invoca la pena di morte.
Almeno una volta su dieci bisogna trovare la pazienza di spiegare perché la pena di morte non è un deterrente: a scoraggiare un assassino non è la gravità della pena, ma la certezza di essere punito.
Basterebbe che nella mente degli assassini si facesse strada la certezza di finire in carcere. Anche solo 10 anni basterebbero, purché sicuri e senza sconti. E' sempre e solo la speranza d'impunità che spinge a commettere un delitto.
Quindi, molto più che la pena di morte, serve un sistema investigativo e giudiziario più efficiente.
L'obiezione sentimentale ricorrente è: e se l'avessero fatto a tuo figlio? Cui bisogna rispondere con sincerità: se l'avessero fatto a mio figlio avrei cercato di ucciderli con le mie mani. Ma io sono un padre, e questa reazione di vendetta è comprensibile.
Lo Stato deve capirmi, ma non comportarsi come me.