"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci"
(Gandhi)
Forse la prima volta, anni fa, qualcuno ha scritto: non sono Berlusconiano, ma.
Chissą chi era, chissą quale sottigliezza voleva far passare, con questa premessa. Chissą se č stato fucilato, per aver espresso unidea condivisa col nemico numero uno.
Da allora č stato un crescendo esponenziale, e specie negli ultimi tempi.
Fateci caso. Sempre pił spesso capita di leggere riflessioni, post, punti di vista, che cominciano tutti con un preambolo del genere.
Non sono grillino, ma.
Non sono renziano, ma.
Non sono Salviniano, ma.
Non sono per il sģ, ma.
Non sono per il no, ma.
Avanza una minoranza di persone che, in mezzo al fragore degli opposti integralismi, vorrebbero esprimere una sfumatura di pensiero senza essere travolte dalla canea di commentatori pregiudiziali, quelli pronti a rinfacciare a chiunque l'accusa di intelligenza col nemico, colpa per cui in tempi di guerra si veniva senzaltro impiccati.
Vige il pregiudizio secondo cui ogni punto di vista sia riconducibile in quanto tale a una fede o a una convenienza di parte.
Mai e poi mai si puņ ammettere che lodiato Renzi o lodiato Grillo possano avere ragione anche solo in parte, anche solo per un frammento minimo e incidentale della loro dottrina politica.
Siamo diventati molto stupidamente faziosi. Al punto da convincerci che anche tutti gli altri lo siano.