"Il razzismo č come il culo: puoi vedere quello degli altri, ma non il tuo"
(Ascanio Celestini)
(Un frammento del testo dedicato a Palermo per il volume "Attraverso l'Italia", edito dal Touring Club)
...Qui la lotta fra bene e male, vita e morte, disastro e rinascita è destinata a non esaurirsi mai. Diffidate anzi da quelli che vi forniscono un ritratto univoco, riconducibile a uno dei due estremi di orribile e stupendo: questa città è entrambe le cose, senza mai riuscire a esserne la sintesi, mantenendo cioè ben distinte le sue opposte componenti.
La piccola madre ha le unghie, diceva Kafka di Praga. E non conosceva le unghie di Palermo, che sono retrattili e quindi ancora più insidiose. È una città che vi morde con la stessa bocca con cui vi sta baciando, e voi non potete fare nulla per sottrarvi né ai morsi né ai baci.