"Testa che non parla è cucuzza"
(proverbio siciliano)
Nora, sul water, attende che la pipì venga fuori. Inforca gli occhiali e con una biro scribacchia qualcosa su una scheda e sussurra rileggendo quello che ha appena scritto, passandosi la lingua sulle labbra ancora asciutte. Sbuffa, molla penna e scheda, apre un libro con una copertina bianco sporco. Legge con fastidio. Molla il tomo e acchiappa un fumetto che leggiucchia divertita: finalmente sgorga la pipì. Aziona lo start della radio e un pezzo dei REM è la colonna sonora di quel momento. Si deterge con una quantità di carta igienica eccessiva che arrotola intorno alla mano. Sfila gli slip che poco prima erano un po' sopra le caviglie. La musica dei REM compete con il rombo dello sciacquone e strapazza il bidet, gli asciugamani, il dentifricio, lo spazzolino, le mensole piene di shampoo, creme, schiume, balsamo, detergenti, oggettini, spugne, paperelle e pupazzetti. Per terra le mutandine e l'accappatoio. Nora sotto una cascata d'acqua calda balla e si muove come stesse danzando per un lui. Salta, ancheggia, sputa l'acqua, fa i gargarismi, canta e stona; si strofina glutei e pube: alza le braccia e ricorda di aver già sognato qualcosa di simile. Urla anticipando di un soffio l'acuto di Stype. Si guarda allo specchio col phon che sembra una pistola puntata sulla tempia: ancora smorfie e altre boccacce. Poi un "Buongiorno" che fa il verso ad un "Buongiorno" che proviene dalla radio. Ripete la frase due tre volte con scarsa soddisfazione; poi imposta la voce e finge di godere pronunciando con libidine ancora "Buongiorno", inumidendosi le labbra e socchiudendo gli occhi. Si infila i pantaloni; si allaccia il reggiseno; si guarda distrattamente e si molla una pacca sul gluteo destro. Intanto l'oroscopo del suo segno dice che avrà un incontro interessante. Prevista una serata coi fiocchi. Sorrisetto perfido e dito medio della mano sinistra teso in direzione della radio. Maramaus