"La poesia, per favore, a consuntivo."
(Anonimo)
Mentre il signor B. ha subito gettato la maschera, in Sicilia Lombardo ha scelto finora di tenere un profilo più basso. Ha vinto, ha formato una squadra di governo a propria immagine e somiglianza, prendendosi il tempo che voleva lui e lasciando fuori diversi papaveri che gli erano stati segnalati dai partiti della sua coalizione. Si è incaricato persino di supplire in prima persona all'inesistenza di una seria forza di opposizione. Non gli resta che governare, adesso. Che il signor B. si fosse improvvisamente trasformato in uno statista era una ipotesi infantile, durata anche meno del previsto. Il caso di Lombardo invece merita un ragionamento in più. Esiste la possibilità che prenda atto del proprio strapotere e decida di volare alto, seguendo una politica che sia di desta ma che, vivaddio, abbia almeno un minimo di efficacia amministrativa. Sarebbe una novità assoluta, per la Sicilia. In particolare mi fanno riflettere due fatti: la nomina di due magistrati come Russo e Ilarda a capo degli assessorati che catalizzano gli interessi più loschi, e il fatto che abbia scaricato l'altro dioscuro del clientelismo regionale, Salvatore Cuffaro. A ciò si aggiunga il fatto che difficilmente Lombardo potrebbe aspirare a essere più di quel che è già, a livello nazionale. Il movente potrebbe essere la pura ambizione personale, così come fu per altri personaggi. Purtroppo me ne vengono in mente due che aprono uno squarcio inquietante: Insalaco e Mattarella. Entrambi - pur essendo molto diversi fra loro, e Mattarella molto diverso da Lombardo - a un certo punto decisero di uscire dal solco che il destino aveva tracciato davanti a loro. E l'hanno pagata carissima. Ovviamente lo dico con il massimo della scaramanzia: presto potremmo essere costretti a preoccuparci per la sicurezza di Lombardo. (L'illustrazione è di Loredana Salzano)