"Fin qui tutto bene... fin qui tutto bene... fin qui tutto bene..."
(L'ottimista, precipitando dal grattacielo)
Quando S. mangia compulsivamente le ciliegie mentre si parla di neonati morti io un po mi riconosco. Pure io certe volte mangio voracemente per dimenticare, nutrendo contemporaneamente me stesso e il senso di colpa.
Non è che non gliene frega niente, dei neonati morti: non gliene vuole fregare niente.
Di base, il suo cervello funziona precisamente come il mio: le ciliegie sono buone, la morte è cattiva, quindi io voglio le ciliegie.
La differenza fra me e S. è che io possiedo una dose di pudore che lui non possiede. Io mi trattengo dai miei istinti primordiali, lui no.
S. è lincarnazione del liberi tutti. A pensarci bene, non dovrebbe sorprendere che abbia successo.
Allelettore di S. piace che lui non riesca a trattenersi dal mangiare le ciliegie perché si sente autorizzato a cedere ai suoi peggiori istinti: parlare ad alta voce, non pagare le tasse, fare il bullo coi più deboli, ruttare in pubblico. E mangiare le ciliegie quando si parla di neonati morti, certo.
Il segreto sta tutto lì: tornare al bivio fra Neanderthal e Sapiens, e imboccare laltra strada.