"Una vittoria non è così piacevole quantè dolorosa una sconfitta"
(Andre Agassi)
(...) Continuava a parlare con una voce a singhiozzo, come se MariAntonia, mentre lui parlava al telefono, stava continuando a fare quello che stava facendo, e lui nel frattempo sta per. Pure io veramente sto per. Dico: - Passamela. E quello me la passa. Dico: - Cosa stai facendo? - Lo sai - Dimmelo. Dimmi precisamente che cosa ci stai facendo. - Lui è messo seduto sul divano e io sono per terra. - Sei vestita o no? - Mi sono levata solo la parte di sopra. - Perché non te lo fai venire di sopra al solito, come fai sempre? - Mi pare male Lui ci tiene. Ma se tu non vuoi, niente Lo faccio venire di sopra e buonanotte. Però ho capito che lui, mischino, ci rimane male A sto punto sento la voce di Mannino, mischino, che dice di spicciarsi che non ce la fa più. Io non sapevo se mi veniva prima da ridere o da piangere o da incazzarmi o da che cosaltro. Che dovevo fare? Arrivati a 'sto punto, anche quando dicevo di no Per farla breve, ci penso un poco e mi decido. Al telefono si sentono solo scrosci di non si capisce chi o che cosa: - Ci sei? Lei risponde dopo qualche attimo, come se stesse finendo di masticare un boccone: - Qua sono. - Insomma, fai quello che devi fare e poi ne parliamo. Passamelo un minuto. Lei non dice niente, sento che si rivolge a Mannino per convincerlo a riprendersi la cornetta. Quando sento che è lui, dico: - Raccontami che ti sta facendo, e vaffanculo. (VII, Fine) (Illustrazione di Riccardo Rossati)