CARO-PINCO-PALLA

Cari amici del blog, ricordate l'articolo sui Committenti di Racconti Gratuiti? Lo trovate qui, nella sezione Vera Vita Vissuta. Era stato scritto per ĞStilosğ, quando questa rivista usciva in allegato col quotidiano ĞLa Siciliağ. Il redattore incaricato mi aveva chiesto di scrivere, io gli avevo chiesto di pagare, lui aveva allargato le braccia, eccetera: la solita discussione. Alla fine gli avevo proposto di pubblicare quel ragionamento autosatirico e lui lo aveva fatto, ma aggiungendo una sua notarella per metà moralistica e per metà insinuante. Allora io gli ho scritto una lettera che lui si è ben guardato dal pubblicare, confermando la legge secondo cui scrivere ai giornali (sui giornali) è addirittura controproducente. La mia lettera inedita era questa: ĞCaro Pinco Palla, non faccia il furbetto. Lei non è un disinteressato editore di libri. Lei è il multimiliardario editore di un foglio che vende migliaia di copie e rastrella pubblicità a non finire. Lei è infinitamente più ricco di me. Lei non rischia un bel nulla a pubblicare gratuitamente i racconti e gli articoli dei suoi collaboratori. La informo poi che la mitologia dell'Ispirazione come Fonte Unica e Sola della Vera Arte appartiene a una romantica visione ottocentesca. Per quanto mi riguarda, vivendo negli anni duemila, io lavoro di Traspirazione almeno altrettanto. Non sono un artista? Benissimo. Perché dunque mi chiede di scrivere? Quanto alla pubblicità che mi procurerebbe la pubblicazione presso la sua rivista, che posso dire? Conosco metodi meno tortuosi, per farmi pubblicità. Infine, un'ultima precisazione. Lei insinua, finge di non ricordare bene se e quando io, da umile esordiente, le avessi chiesto di pubblicare anche gratis un mio racconto. Mi permetto di rinfrescarle la memoria: questo non è mai – giuro: MAI - avvenuto.


Roberto Alajmo | 22/08/2006 | Letto [2768] volte

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